Il progetto parte dalla necessità di svolgere azioni concrete in ambito ambientale in modo da poter incidere direttamente nel preservare gli equilibri naturali; prevede la sensibilizzazione della comunità scolastica tramite incontri a tema e giornate dedicate, l’utilizzo di alcuni spazi assembleari per promuovere la cultura della sostenibilità, la messa in atto di buone pratiche da attuare sia all’interno dell’Istituto che nelle rispettive famiglie, la realizzazione di un bosco didattico. Il progetto è rivolto a tutte le classi.

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L'ULIVO DELLA MATURITÀ 2020

Quella del 2020 non è stata una primavera come le altre. In questo ridente angolo d'Italia, dove la bella stagione si sbizzarrisce in un tripudio inebriante di suoni, colori e profumi, l'incalzare rapido di un nemico invisibile, chiamato Covid-19, ha imposto la dura legge del silenzio e della distanza. Se il silenzio ha avvolto le aule, la distanza ha mutato la didattica. I nostri alunni del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Maglie, come i loro colleghi di tutta Italia, hanno affrontato con tenacia la sfida di scrivere un insolito capitolo di storia, lanciando metà del loro cuore oltre ogni ostacolo, ma dopo aver lasciato l'altra metà sulla fòrmica dei loro banchi. Si sono salutati dagli schermi con la certezza di riabbracciarsi dal vivo a settembre, ma non per tutti sarà così. I ragazzi e le ragazze della maturità avvertono già il vuoto di tanti brividi negati: lo stridore diverso dell'ultima campanella, il solito Venditti urlato alla luna, i due filari paralleli di banchi nel giorno più temuto. L'uomo, però, è forte. E nel Sud riarso e angariato lo è ancora di più. I nostri studenti freschi di diploma, prima di varcare il cancello del loro liceo verso nuove esperienze di studio, colmeranno idealmente quel vuoto. Pianteranno dieci alberi di ulivo, uno per ogni quinta classe, delle varietà che si sono rivelate immuni alla famigerata Xylella. Ieri le nostre piante simbolo, oggi direttamente noi siamo stati aggrediti da un'oscura pandemia.

La corona di fronde dei nuovi ulivi si ergerà per ricordare a tutti la resistenza di un'intera comunità scolastica a un virus beffardamente chiamato “Corona”. Le loro verdi foglie richiameranno la sapienza di Atena, alla quale l'ulivo era sacro, di cui i nostri ragazzi hanno dato prova; la saldezza delle radici salentine, che il loro cosmopolitismo non potrà intaccare; il giusto premio alla vittoria per gli atleti della più ardua olimpiade. Sarà casuale? “Leccino” rima con “vaccino”: parola che vale un auspicio; “Favolosa” rima con “rosa”, e presto nei nostri giardini la rosa di una primavera più ridente tornerà a fiorire. Due studenti per ciascuna quinta pianteranno la speranza con un gesto assimilato dai loro nonni insieme a tanta dignitosa fierezza. Perché la storia si fa anche con i simboli, con i gesti e soprattutto con il coraggio della resistenza.

(prof. Vincenzo Bianco)